Chi sei?
Quando mi chiedono come mi chiamo, rispondo che sono Sabrina, con la R, non solo con la B. Per molti, poco dopo, divento ‘la sabri’. E visto che il cognome, Maio, è cortissimo e ha una sola consonante, divento automaticamente ‘la sabri maio’.
Di cosa ti occupi?
Quando mi chiedono che lavoro faccio, rispondo che sono una giornalista, anche se poi è complicato spiegare esattamente la mia attività quotidiana e quindi spesso me la cavo con un ‘mi occupo di comunicazione, ufficio stampa, social media, annessi e connessi’.
Dove vivi?
Quando mi chiedono di dove sono, rispondo che vivo in una città di provincia vicina a Milano (per mentalità), ma legata a Torino (per tradizione). E che è circondata dalle risaie, quindi la geolocalizzazione è presto fatta.
Quando sei nata?
Quando mi chiedono quanti anni ho, rispondo sinceramente che sono nata nel 1976 e di conseguenza faccio calcolare agli altri la mia età anagrafica, perché io ho perso il conto da un po’.
Perché scrivi?
Quando mi chiedono perché mi piace mettere in fila parole, rispondo che non riesco a farne a meno. Scrivo da sempre per passione e da 20 anni lo faccio anche per professione. Ho diari, agende, appunti su carta, e poi file sul pc e note sullo smartphone, che riempio in continuazione. In pratica ho documenti che confermano il mio alibi per ogni giorno della mia vita da decenni.
Come fai ad accorgerti di tutte le piccole cose di cui racconti?
Ascolto, guardo, tocco, annuso, assaporo, mi faccio tante domande. Fin troppe. A volte mi dò delle risposte da sola, a volte le cerco fuori, a volte è meglio non sapere. A muovere il tutto è però la curiosità per la società e la realtà che mi circonda, per le storie delle persone e per tutti i particolari che possono fare la differenza. E, perché no, anche la felicità.

